19/03/17

Ricostruzione terremoto Emilia: Ricatti, subappalti,truffe ? Proviamo a vedere cosa dicono l'on. Baruffi, la Lapam ecc.

Le mie domande sono :

1) Ma possibile che a chi compete, non noti che certe varianti migliorative, seppur firmate dai committenti abbiano cifre spropositate ?

2) Ma possibile che nessuno a cui compete, abbia fatto caso che molte delle imprese fallite, siano fallite proprio al penultimo SAL ? Quello sostanzioso che comprende anche la liquidazione per i " subappaltati " ? E che poi queste imprese fallite magari ricompaiono con un prestanome ?

Ed ecco alcuni articoli:

LAPAM: http://www.sulpanaro.net/2017/03/ricostruzione-associazioni-in-pressing/

Ricostruzione, associazioni in pressing sulla Regione: “Piccole imprese di subfornitura a rischio collasso”

“Abbiamo voluto questo incontro per cercare soluzioni operative che diano l’opportunità alle piccole imprese di subfornitura di non collassare. Siamo arrivati al paradosso che vi sono imprese che preferiscono rinunciare ai lavori, pur di non doversi sottoporre a ritardi nelle liquidazioni non sostenibili”. Erio Luigi Munari, presidente Lapam Confartigianato, inquadra così l’incontro costruttivo che si è tenuto ieri mattina nella sede modenese dell’associazione con l’assessore regionale alle attività produttive con delega alla ricostruzione, Palma Costi e con Enrico Cocchi, responsabile dell’agenzia per la ricostruzione della Regione. L’incontro, promosso dal livello regionale di Confartigianato e da Lapam, ha visto la presenza del presidente regionale dell’associazione, Marco Granelli, del presidente Munari, del segretario Carlo Alberto Rossi, del presidente del comparto costruzioni Lapam, Roberto Ferrari, del membro di giunta Gilberto Luppi e dei segretari e funzionari dell’Area Nord di Lapam. “L’obiettivo – sottolinea Granelli – era di aprire un confronto franco a vantaggio delle imprese e del territorio, per superare i problemi in campo”.
Il confronto, dopo l’apertura sulla situazione delle imprese associate ancora delocalizzate o in difficoltà, è andato sulle difficoltà nella liquidazione dei lavori eseguiti, nei diversi stati di avanzamento, specie per le imprese di subfornitura, come impiantisti e serramentisti, ma non solo. Le differenti modalità di gestione tra comune e comune per le pratiche Mude (quelle riguardanti gli edifici civili) rendono complicato il quadro sotto questo profilo che resta quello maggiormente delicato, mentre per le pratiche Sfinge (gli immobili produttivi) si riscontrano meno problemi, sia pure con ritardi nelle liquidazioni. “Il nucleo del problema – ha sottolineato Munari – riguarda le piccole imprese artigiane in subappalto che scontano tempi di liquidazione troppo elevati”.
Da non sottovalutare, poi, i problemi delle imprese artigiane coinvolte nei percorsi di concordato avviati da imprese affidatarie dei lavori. Vi sono casi di piccole attività artigiane che non possono incassare importi elevati per lavori già eseguiti per conto delle capofila fallite.
L’assessore Palma Costi ha sottolineato di avere ben presente che queste piccole imprese rappresentano l’anello debole della catena e ha altresì sottolineato come i ritardi dipendano anche nella presentazione delle rendicontazioni e come il tema sia, spesso, legato ai rapporti contrattuali tra le imprese. Costi ha comunicato che per quanto attiene alle pratiche Mude relative alle abitazioni, la Regione ha aumentato il personale dedicato alle pratiche sisma per i comuni più danneggiati, al fine di accelerare i processi di concessione e liquidazione oltre a un lavoro di coordinamento e monitoraggio al fine di avere uniformità sui territori. Inoltre, sul versante regionale delle Sfinge, il personale di Invitalia destinato alle istruttorie e alle domande di concessione, dopo il 31 marzo sarà destinato al potenziamento delle liquidazioni. Ad oggi si sottolinea come poche sono le domande di Sal presentate. Sono circa 1200 le pratiche concesse su Sfinge dove non è pervenuta al momento alcuna richiesta di liquidazione.
Enrico Cocchi ha inoltre spiegato che, per ovviare al problema dei concordati, è imminente l’approvazione di un emendamento inserito nel decreto sisma Italia centrale, dedicato al sisma Emilia 2012 che consente, a determinate condizioni, il pagamento diretto alle imprese in subappalto. Non va dimenticato che il Codice degli Appalti si applica per le opere pubbliche e non tra privati, il senso dell’emendamento va nell’indirizzo di intervenire in questo ambito.
“Per Lapam Condartigianato questo sarebbe un risultato importante e atteso da tempo”, hanno spiegato Munari e Granelli.
“Occorre una maggiore uniformità di gestione delle procedure di liquidazione – ha sottolineato Ferrari – seguendo l’esempio di alcune amministrazioni locali che, attraverso i sopralluoghi in cantiere, riducono i tempi di verifica e quindi di liquidazione degli stati di avanzamento lavori”.
Lapam ha quindi fatto una proposta concreta, per tramite del presidente Munari: “Chiediamo che si adotti un sistema analogo a quello del nuovo Codice degli Appalti che consente alle imprese subappaltatrici, previa una richiesta motivata, di essere pagate direttamente. Oggi questo non è possibile, ma crediamo che si debba lavorare in questo senso per accelerare la liquidazione dei contributi ed evitare il soffocamento delle imprese artigiane coinvolte”.
“Come Confartigianato – ha concluso Granelli – ci siamo impegnati a comunicare alla Regione le situazioni di maggiore sofferenza, per monitorare la situazione e cercare di intervenire tempestivamente”.

On. BARUFFI: http://www.sulpanaro.net/2017/03/decreto-terremoto-baruffi-ghizzoni-approvate-le-norme-lemilia/

Decreto Terremoto, Baruffi e Ghizzoni “Approvate le norme per l’Emilia”

Si sono conclusi nella notte i lavori in Commissione Ambiente e lunedì prossimo il dl Terremoto del Centro Italia approderà in Aula alla Camera. Il provvedimento, spiega una nota del Pd, contiene anche misure che riguardano l’area del sisma emiliano del 2012, grazie ad alcuni specifici emendamenti presentati dai deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni.
Ecco il loro commento
Il dl Terremoto contiene misure non solo per l’area colpita dal sisma del Centro Italia, ma anche misure specifiche per l’area del cratere del sisma emiliano del 2012, grazie ad alcuni emendamenti presentati dai deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni. Gli emendamenti approvati consentono di intervenire a vantaggio di cittadini e imprese in situazioni peculiari che si sono verificate in questi anni di ricostruzione post-sisma. Innanzitutto si prevede la possibilità di effettuare pagamenti direttamente alle imprese subappaltatrici, nel caso in cui l’azienda appaltatrice sia sottoposta a concordato, misura a sostegno delle tenuta sociale ed economica del territorio. “Sono situazioni a cui abbiamo assistito e che rischiano di compromettere la ricostruzione – spiegano gli on. Baruffi e Ghizzoni – A farne le spese sono state soprattutto le imprese subappaltatrici o i fornitori, spesso imprese di piccole dimensioni non in grado di reggere l’urto dei mancati pagamenti da parte dell’impresa appaltatrice sottoposta a concordato”. Con un altro emendamento viene introdotta la possibilità di dare in locazione anche a nuclei familiari non terremotati gli immobili danneggiati dal sisma già ripristinati e ristrutturati, visto che questo tipo di fabbisogno è, per fortuna, di molto diminuito negli anni. “Di fatto i nuclei familiari terremotati – continuano i deputati modenesi – o hanno fatto rientro nelle abitazioni ristrutturate oppure hanno trovato un’altra collocazione in affitto. In questo modo si garantisce la possibilità ai proprietari di affittare comunque i propri immobili, sempre però con il vincolo del canone concordato, in modo da ravvivare il tessuto sociale delle aree colpite dal sisma”. Con un altro emendamento, inoltre, si prevede la possibilità per le Amministrazioni di recuperare contributi corrisposti e non dovuti per l’assistenza alla popolazione. “Ancora una volta – concludono Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni – si dimostra come il metodo di lavoro che abbiamo messo a punto in questi anni continua a funzionare. Il raccordo tra cittadini e imprese, Enti locali, Regione e parlamentari sta consentendo di garantire risposte adeguate alle esigenze espresse dal territorio colpito dal sisma. Mentre altre forze politiche preferiscono gridare, noi lavoriamo per ottenere risultati concreti”.
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Ok. Ma insomma, però...

1) Ma possibile che a chi compete, non noti che certe varianti migliorative, seppur firmate dai committenti abbiano cifre spropositate ?

2) Ma possibile che nessuno a cui compete, abbia fatto caso che molte delle imprese fallite, siano fallite proprio al penultimo SAL ? Quello sostanzioso che comprende anche la liquidazione per i " subappaltati " ? E che poi queste imprese fallite magari ricompaiono con un prestanome ?




Davide Boldrin






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